A CACCIA CON I SAVOIA

Un itinerario nei meravigliosi luoghi che ospitavano la Grande Caccia Reale, raggiungibili sia in auto che in sella alla bici seguendo i nostri itinerari ciclabili, ecco le tappe:

In auto:

Se opterete per l’auto, vi consigliamo di dedicare 2 giorni a questo itinerario in modo da dedicare l’intera mattina del primo giorno alla Reggia di Venaria, visitando gli interni e i giardini Reali, e lasciare parte del pomeriggio per rilassarvi nella visita del parco della Mandria. Il secondo giorno potrete visitare la Palazzina di caccia di Stupinigi e, dopo un pranzo della tradizione Piemontese, scegliere di rientrare a Torino per una passeggiata o la visita di un altro sito tra i tanti che la città ha da offrire.

Giorno 1

  • 12 Km Torino Centro - Reggia di Venaria e Mandria

Giorno 2

  • 15 Km Torino Centro – Stupinigi

In bicicletta:

Se scegliete di vivere questo itinerario in sella alla bici pianificate due giorni seguendo i nostri tracciati GPX e avrete la possibilità di attraversare diversi parchi cittadini, tra cui il Parco fluviale del Po o quello del Valentino, all’interno del quale potrete ammirare il Borgo Medievale.

Giorno 1

  • 34,5 Km Torino Centro - Reggia di Venaria
  • 34,5 Km Reggia di Venaria – Torino Centro

Tracciato ciclabile GPX

Giorno 2

  • 15,3 Km Arco del Valentino, Torino – Stupinigi
  • 15,3 Km Stupinigi – Arco del Valentino, Torino

Tracciato ciclabile GPX

La pratica della caccia al tempo dei Savoia aveva un significato molto diverso da quello odierno ed era praticata almeno due volte alla settimana seguendo un cerimoniale molto scrupoloso: d’altronde non si trattava di un mero divertimento ma di un’occasione sociale per celebrare il valore e il potere del Re nell’abilità di condurre un esercito alla vittoria, in questo caso rappresentata dal braccare la preda. In questa metafora, l’animale doveva essere un bersaglio nobile e tra tutti il cervo maschio di almeno due anni meglio incarnava questo “nemico”, tant’e vero che le prede femmine o di giovane età non venivano nemmeno inseguite, pena l’imbarazzo del Sovrano. Essendo un’attività di cruciale importanza, le Palazzine dedicate alla caccia erano diverse e tutte edificate nei dintorni di Torino, in modo da permetterne il facile raggiungimento e garantire una fornita scelta in base alla stagione. In questo viaggio ne incontreremo alcune tra le più importanti e più precisamente i territori di Venaria, della Mandria e di Stupinigi; proprio per le loro caratteristiche fisiche e per la ricchezza di selvaggina rappresentavano i luoghi di caccia prediletti della Real Casa.

GIORNO 1 - I BOSCHI DEL NORD

Il nostro itinerario parte dall’arco del Valentino a Torino e dopo una piccola deviazione verso sud per ammirare una prima parte del Parco del Valentino e il grazioso Borgo Medievale si dirige alla volta della celebre Reggia di Venaria. I primi chilometri costeggiano il grande fiume Po da cui potrete ammirare il Monte dei Cappuccini, la Chiesa della Gran Madre, il lungo parco Michelotti fino alla Riserva naturale del Meisino che, con un’estensione di 45 ettari si trova ai piedi della collina di Superga. Nei pressi di San Mauro Torinese attraverserete il Po e dopo qualche chilometro all’interno del parco fluviale la pedalata continua a sud dell’abitato di Settimo Torinese fino a giungere al Parco Unione Europea ed infine alla Reggia.

La nostra storia parte proprio dalla Reggia di Venaria, patrimonio dell’Unesco dal 1997. Oltre alla visita dei meravigliosi interni, si potranno ammirare i suggestivi Giardini reali e il capolavoro Juvarriano delle scuderie dove sarà possibile immaginare l’importanza dell’attività venatoria. La battuta aveva inizio all’alba e durava circa 4 ore per permettere ai Reali di occuparsi anche di questioni politiche, oltre che ludiche. Il gran corteo partiva proprio dalla Reggia e rispondeva alle esigenze di Carlo Emanuele II di possedere una residenza adeguata all’operatività della caccia. Egli disponeva di più di 300 tra cavalli e cani oltre ad uno stuolo di persone con precisi incarichi: dal Gran Cacciatore che governava la residenza ai garzoni addetti all’alimentazione dei cani, l’equipaggio rappresentava un vero e proprio esercito, perfettamente addestrato a portare a termine la caccia con il successo auspicato. Molto spesso anche la Madama Reale partecipava alla battuta, anch’essa con una trentina di cani adatti alla caccia alla lepre e con il suo personale corteo di supporto. Nel ‘700 la Madama Reale si muoveva a cavallo, proprio come il suo consorte, ma nell’800 il suo mezzo prediletto divenne la carrozza: oggi la visita dei meravigliosi Giardini può essere effettuata sia a cavallo che a bordo di una comoda carrozza, per immergervi ancor più negli usi e costumi dell’epoca della Gran Caccia. In alternativa potrete optare per il divertente trenino “Freccia di Diana” o della romantica gondola, attraverso i corsi d’acqua.

La caccia si svolgeva in un territorio circostante piuttosto ampio che oggi identifichiamo nel meraviglioso complesso del Parco e del Castello della Mandria, area protetta dalla Regione Piemonte dal 1978. Per chi avesse intrapreso il nostro itinerario in auto, all’interno dei Giardini Reali della Reggia di Venaria sarà possibile noleggiare una bici e raggiungere il Parco della Mandria e in particolare gli appartamenti Reali del Castello mentre per coloro che hanno scelto di seguire il percorso cicloturistico, vi consigliamo, se ne avete il tempo di fare una bella pedalata al suo interno.

Al di là delle funzioni specifiche del fabbricato della Mandria, destinato agli inizi del XVIII secolo, con i prati connessi, all'allevamento delle cavalle di razza, tutto il territorio circostante rappresentava il teatro dove si svolgevano le cacce della corte sabauda. Alla fine del Settecento l'intero complesso raggiunge i 1000 ettari di estensione, di cui 400 composti da prati e boschi della Mandria e i rimanenti costituiti dai giardini della reggia. Sono oltre 40 i km aperti al pubblico per visite ed escursioni guidate. All’interno del parco sono diversi i chioschi o le locande per una sosta ristoro.

Il rientro verso Torino ripercorre il tracciato effettuato all’andata.

GIORNO 2 - I BOSCHI DEL SUD

Proseguendo il nostro itinerario cicloturistico verso sud alla volta della seconda perla della nostra storia, costeggerete inizialmente il grande fiume Po, attraverso il Parco del Valentino, al cui interno sorge il Borgo medievale che merita una sosta. A seguire attraverserete il Parco delle Vallere, situato tra Moncalieri e Torino e riserva naturale dotata di aree pic-nic e fontane potabili. Dopo un breve attraversamento a piedi raggiungerete le rive del Fiume Sangone con una bella pista ciclabile fino al Parco Miraflores detto “boschetto” e situato nella cittadina di Nichelino, con piante secolari d’alto fusto e una ricca flora. Pochi chilometri dopo si aprirà davanti a voi il grande viale della Palazzina di caccia di Stupinigi, meta del nostro secondo giorno e residenza ideale per la caccia autunnale. Si tratta di un vero loisir per la caccia e le molteplici feste tenutesi qui tra il XVIII e XIX secolo. Una delle residenze settecentesche più straordinarie d’Europa, le terre circostanti divennero uno dei luoghi prediletti da Emanuele Filiberto per la pratica della caccia, ma fu solo ne 1731, sotto la reggenza di Vittorio Amedeo II di Savoia, che la Palazzina venne formalmente inaugurata e da allora vi si tennero numerose battute di caccia. La visita della Palazzina vi svelerà la vita di corte dell’epoca attraverso i racconti di guide molto preparate ma anche grazie alla ricchezza museale dei suoi interni. Il cuore del palazzo è sicuramente lo splendido salone ovale, affrescato con dipinti che richiamano l’arte venatoria, ma il tema della caccia viene ripreso anche dalle decorazioni degli altri ambienti del palazzo, arredati da sontuoso mobilio in stile Rococò. Questo stupendo gioiello juvarriano conclude un itinerario fatto di meravigliose aree verdi nelle prossimità di una Torino che oltre all’enorme patrimonio sabaudo sa offrire percorsi a contatto con la natura.

Il rientro verso Torino ripercorre il tracciato effettuato all’andata.

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