A CACCIA CON I SAVOIA

Un itinerario nei meravigliosi luoghi che ospitavano la Grande Caccia Reale, raggiungibili sia in auto che in sella alla bici, ecco le tappe:

In auto:

Se opterete per l’auto, vi consigliamo di dedicare 2 giorni a questo itinerario in modo da dedicare l’intera mattina del primo giorno alla Reggia di Venaria, visitando gli interni e i giardini Reali, e lasciare parte del pomeriggio per rilassarvi nella visita del parco della Mandria, per poi godervi una meritata merenda Reale, magari nel centro storico di Torino. Il secondo giorno potrete visitare la Palazzina di caccia di Stupinigi e, dopo un pranzo della tradizione Piemontese, scegliere di rientrare a Torino per una passeggiata o la visita di un altro sito tra i tanti che la città ha da offrire.

Giorno 1

  •          12 Km Torino Centro - Reggia di Venaria
  •          1 Km Reggia di Venaria – Mandria
  •          13 Km Mandria – Torino Centro

Giorno 2

  •          15 Km Torino Centro – Stupinigi
  •          15 Km Stupinigi – Torino Centro

Tracciato GPX in bicicletta visualizza la mappa interattiva

Se scegliete di vivere questo itinerario in sella alla bici nell’arco di una giornata avrete la possibilità, seguendo il nostro tracciato, di attraversare diversi parchi cittadini, tra cui il parco della Mezzaluna attrezzato con tavoli per un goloso pic-nic, il Parco fluviale del Po o il Parco del Valentino, all’interno del quale potrete ammirare il Borgo Medievale.

La pratica della caccia al tempo dei Savoia aveva un significato molto diverso da quello odierno ed era praticata almeno due volte alla settimana seguendo un cerimoniale molto scrupoloso: d’altronde non si trattava di un mero divertimento ma di un’occasione sociale per celebrare il valore e il potere del Re nell’abilità di condurre un esercito alla vittoria, in questo caso rappresentata dal braccare la preda. In questa metafora, l’animale doveva essere un bersaglio nobile e tra tutti il cervo maschio di almeno due anni meglio incarnava questo “nemico”, tant’e vero che le prede femmine o di giovane età non venivano nemmeno inseguite, pena l’imbarazzo del Sovrano. Essendo un’attività di cruciale importanza, le Palazzine dedicate alla caccia erano diverse e tutte edificate nei dintorni di Torino, in modo da permetterne il facile raggiungimento e garantire una fornita scelta in base alla stagione. In questo viaggio ne incontreremo alcune tra le più importanti e più precisamente i territori di Venaria, della Mandria e di Stupinigi; proprio per le loro caratteristiche fisiche e per la ricchezza di selvaggina rappresentavano i luoghi di caccia prediletti della Real Casa.

GIORNO 1 - I BOSCHI DEL NORD

Il nostro viaggio parte proprio dalla Reggia di Venaria, patrimonio dell’Unesco dal 1997, facilmente raggiungibile in auto da Torino (poco più di 10 km), con i mezzi pubblici o se preferite seguendo il nostro tracciato ciclabile. Oltre alla visita dei meravigliosi interni, si potranno ammirare i suggestivi Giardini reali e il capolavoro Juvarriano delle scuderie dove sarà possibile immaginare l’importanza dell’attività venatoria. La battuta aveva inizio all’alba e durava circa 4 ore per permettere ai Reali di occuparsi anche di questioni politiche, oltre che ludiche. Il gran corteo partiva proprio dalla Reggia e rispondeva alle esigenze di Carlo Emanuele II di possedere una residenza adeguata all’operatività della caccia. Egli disponeva di più di 300 tra cavalli e cani oltre ad uno stuolo di persone con precisi incarichi: dal Gran Cacciatore che governava la residenza ai garzoni addetti all’alimentazione dei cani, l’equipaggio di caccia rappresentava un vero e proprio esercito, perfettamente addestrato a portare a termine la caccia con il successo auspicato. Molto spesso anche la Madama Reale partecipava alla battuta, anch’essa con una trentina di cani adatti alla caccia alla lepre e con il suo personale corteo di supporto. Nel ‘700 la Madama Reale si muoveva a cavallo, proprio come il suo consorte, ma nell’800 il suo mezzo prediletto divenne la carrozza: oggi la visita dei meravigliosi Giardini può essere effettuata sia a cavallo che a bordo di una comoda carrozza, per immergervi ancor più negli usi e costumi dell’epoca della Gran Caccia. In alternativa potrete optare per il divertente trenino “Freccia di Diana” o della romantica gondola, attraverso i corsi d’acqua.

La caccia si svolgeva in un territorio circostante piuttosto ampio che oggi identifichiamo nel meraviglioso complesso del Parco e del Castello della Mandria, nostra seconda tappa e area protetta dalla Regione Piemonte dal 1978. Per chi avesse intrapreso il nostro itinerario in auto, all’interno dei Giardini Reali della Reggia di Venaria sarà possibile noleggiare una bici e raggiungere il Parco della Mandria e in particolare gli appartamenti Reali del Castello.

Al di là delle funzioni specifiche del fabbricato della Mandria, destinato agli inizi del XVIII secolo, con i prati connessi, all'allevamento delle cavalle di razza, tutto il territorio circostante rappresentava il teatro dove si svolgevano le cacce della corte sabauda. Alla fine del Settecento l'intero complesso raggiunge i 1000 ettari di estensione, di cui 400 composti da prati e boschi della Mandria e i rimanenti costituiti dai giardini della reggia. Sono oltre 40 i km aperti al pubblico per visite ed escursioni guidate. All’interno del parco sono diversi i chioschi o le locande per una sosta ristoro.

 

Ripartendo da Venaria, in sella alla vostra bici, incontrerete molti parchi situati nei dintorni torinesi tra cui:

 

  • Parco Unione Europea, situato nella cittadina di Mappano, vero polmone verde della zona, è attrezzato con aree pic-nic e fontane di acqua potabile;
  • Parco Castelverde, situato nei dintorni di Settimo Torinese;
  • Parco della Mezzaluna, che costeggia il fiume Po, anch’esso attrezzato per pic-nic e parte del Parco Fluviale del Po;
  • La riserva naturale del Meisino, con un’estensione di 45 ettari, è situata sulla riva destra del Po ai piedi della collina di Superga e fa parte delle 12 aree protette del Parco del Po Torinese.
GIORNO 2 - I BOSCHI DEL SUD

Proseguendo il nostro itinerario verso sud, costeggerete il grande fiume Po ed incontrerete:

 

  • Parco del Valentino, al cui interno sorge il Borgo medievale
  • Parco delle Vallere, situato tra Moncalieri e Torino e riserva naturale dotata di aree pic-nic e fontane potabili
  • Parco Miraflores detto “boschetto”, situato nella cittadina di Nichelino, con piante secolari d’alto fusto e una ricca flora

Finalmente giungiamo alla nostra destinazione: la Palazzina di caccia di Stupinigi, residenza ideale per la caccia autunnale. Si tratta di un vero loisir per la caccia e le molteplici feste tenutesi qui tra il XVIII e XIX secolo. Una delle residenze settecentesche più straordinarie d’Europa, le terre circostanti divennero uno dei luoghi prediletti da Emanuele Filiberto per la pratica della caccia, ma fu solo ne 1731, sotto la reggenza di Vittorio Amedeo II di Savoia, che la Palazzina venne formalmente inaugurata e da allora vi si tennero numerose battute di caccia. La visita della Palazzina vi svelerà la vita di corte dell’epoca attraverso i racconti di guide molto preparate ma anche grazie alla ricchezza museale dei suoi interni. Il cuore del palazzo è sicuramente lo splendido salone ovale, affrescato con dipinti che richiamano l’arte venatoria, ma il tema della caccia viene ripreso anche dalle decorazioni degli altri ambienti del palazzo, arredati da sontuoso mobilio in stile Rococò. Questo stupendo gioiello juvarriano conclude un itinerario fatto di meravigliose aree verdi nelle prossimità di una Torino che oltre all’enorme patrimonio sabaudo sa offrire percorsi a contatto con la natura.