DA STUPINIGI AL DISTRETTO DELLE ERBE OFFICINALI
Il nostro itinerario parte dalla splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi, residenza ideale per la pratica Reale della caccia autunnale e Patrimonio dell’UNESCO. Si tratta di un vero loisir per la caccia e le molteplici feste tenutesi qui tra il XVIII e XIX secolo. Una delle residenze settecentesche più straordinarie d’Europa, le terre circostanti divennero uno dei luoghi prediletti da Emanuele Filiberto per la pratica della caccia, ma fu solo ne 1731, sotto la reggenza di Vittorio Amedeo II di Savoia, che la Palazzina venne formalmente inaugurata e da allora vi si tennero numerose battute di caccia. La visita della Palazzina vi svelerà la vita di corte dell’epoca attraverso i racconti di guide molto preparate ma anche grazie alla ricchezza museale dei suoi interni. Il cuore del palazzo è sicuramente lo splendido salone ovale, affrescato con dipinti che richiamano l’arte venatoria, ma il tema della caccia viene ripreso anche dalle decorazioni degli altri ambienti del palazzo, arredati da un suntuoso mobilio in stile Rococò. Questo stupendo gioiello juvarriano è un inizio speciale del nostro itinerario e il nostro consiglio è proprio quello di fruire di una visita guidata.
Proseguirete poi attraverso lo splendido Parco naturare di Stupinigi e incontrerete un edificio di epoca Ottocentesca che fu proprietà della famiglia reale: “La Fagianaia” o anche detta “Fasanera” in dialetto, luogo che venne utilizzato per l’allevamento dei fagiani. Oggi è una raffinata location per eventi circondata da boschi e campi coltivati.
L’itinerario prosegue alla volta di Candiolo, tranquillo paese della provincia Torinese e Vinovo dove potrete trovare luoghi di ristoro e con una piccola deviazione ammirare il Castello della Rovere, maniero dalle sobrie linee rinascimentali costruito nei primi anni del 1500.
Una volta lasciata Vinovo, vi immergerete nel vero paesaggio campestre incontrando la celebre Cappella della Visitazione o Santuario del Valinotto, proprio nel cuore della campagna di Carignano. La sua costruzione venne commissionata da un banchiere locale al famoso architetto Bernardo Antonio Vittone per celebrare il prestigio ottenuto. Vittone è considerato uno dei maggiori esponenti del Barocco Piemontese e forte delle lezioni ricevute da Juvarra e Guarini, progetta questo santuario controllando tutti i rapporti geometrici e le forme servendosi dell’uso della luce pensata anche come metafora della Fede che illumina l’umanità. Al suo interno si trova l’affresco della Madonna del latte, invocata per la protezione dei bambini dalla pertosse, e unica testimonianza di una preesistente cappella del XVI secolo.
La nostra pedalata continua alla volta di Pancalieri, meta della prima parte del nostro itinerario.