CAPPELLA DELLA SACRA SINDONE

Inizialmente custodita a Chambery, la Sacra Sindone venne fatta trasferire a Torino nel 1578 da Emanuele Filiberto con l’intento di ingraziarsi il cardinale-arcivescovo Carlo Borromeo di Milano.

Per custodire al meglio una reliquia in mano Sabauda sin dal 1453, Emanuele Filiberto ordinò, per disposizione testamentaria, che venisse costruito un luogo di culto degno del prezioso lino con i proventi delle elemosina raccolte ai suoi funerali. Per rispettare le volontà paterne, Carlo Emanuele di Savoia commissionò il progetto per la costruzione di una cappella a Carlo di Castellamonte, che in collaborazione con Vitozzi, cominciò a lavorare al progetto tra il 1610 e il 1611.

Inizialmente di pianta ellittica ed incastonato tra Palazzo Ducale e il Duomo, il progetto venne rimaneggiato più volte durante il periodo di Carlo Emanuele II con Bernardino Quadri in collaborazione con Amedeo di Castellamonte, ma le criticità strutturali emerse portarono ad un cambio di rotta.

Nel 1668 il progetto passò infatti nelle mani del celebre Guarino Guarini che purtroppo non potè fare molto sull’assetto planimetrico dato lo stato dei lavori, ma intervenne  prepotentemente nel gusto estetico e trovò le soluzioni per rafforzare una struttura piuttosto debole e precaria.

Nel far dialogare necessità estetiche e strutturali Guarini introdusse innovazioni drastiche volte a creare un effetto vorticoso di ascesa verso l’infinito, fatto di giochi di luce e ombre ed effetti ottici geniali.

Nel Maggio del 1680, anche se i lavori non erano completamente terminati, venne celebrata la prima messa dallo stesso Guarini, il quale morì 3 anni dopo lasciando incompiuta una scalinata, i pavimenti ma soprattutto l’altare-reliquiario che doveva ospitare la Sacra Sindone.

I lavori furono così terminati da Antonio Bertola, allievo del celebre Donato Rossetti, nel 1694, dopo quasi un secolo di cantiere.

Nel 1990 la cappella venne chiusa al pubblico per alcuni cedimenti strutturali e durante un cantiere successivo un pericoloso incendio danneggiò l’edificio rischiando di distruggere il Sacro Sudario che venne miracolosamente salvato dai pompieri.

I lavori per il restauro conservativo lo restituirono al pubblico solo nel 2018 e costarono oltre 30 milioni di euro, ma la Sacra Sindone venne spostata all’interno di una teca conservata sotto la tribuna Reale del duomo di Torino. 

La cappella della sindone è oggi considerata una delle architetture più ardite e complesse del Barocco europeo.

 

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Credit Immagine: Paris Orlando - Wikipedia