VILLA DELLA REGINA

La splendida villa seicentesca situata sulla collina di Torino è oggi parte del patrimonio dell’UNESCO del circuito delle Residenze Sabaude in Piemonte.

Il progetto per la sua costruzione venne studiato all’architetto Ascanio Vitozzi, intorno al 1615, su commissione del Cardinale Maurizio di Savoia, fratello del duca Vittorio Amedeo I, che desiderava una suntuosa villa con annessi grandi giardini all’Italiana, orti, vigneti e boschi. Alla morte di Vitozzi, avvenuta lo stesso anno, la realizzazione della villa venne affidata a fratelli Castellamonte che scelsero come modello edilizio quello delle grandi ville laziali come Villa d’Este a Tivoli.

Il complesso prese inizialmente il nome di “Villa del Cardinale” e divenne la residenza di Maurizio di Savoia il quale, dopo aver abbandonato la porpora cardinalizia, sposò la giovane nipote Luisa Cristina, conosciuta come Ludovica. L’ex-cardinale era solito organizzare riunioni di accademici ed intellettuali nella villa e ben presto fondò l’Accademia dei Solinghi con partecipanti del calibro di E. Tesauro e Papa Innocenzo X. Alla morte del marito sopraggiunta nel 1657, Ludovica decise di cambiare nome alla residenza con quello di ”Villa Ludovica” e commissionò diversi lavori di ampliamento e decorazione. Alla sua morte, nel 1692, l’intero complesso venne ereditato dalla cugina Anna Maria d’Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II, pertanto prima regina del Regno Sabaudo, la quale affidò la riprogettazione del complesso, dapprima a Carlo Emanuele Lanfranchi e successivamente al celebre Juvarra che seppe arricchire sia gli esterni che gli interni con preziose decorazioni in linea con il gusto dell’epoca.  A quest’ultimo si deve la realizzazione del salone d’onore, che congiungeva gli appartamenti del Re con quelli della Regina.

Ad Anna Marià d’Orléans successero altre regine nel corso nel Settecento, tra le quali ricordiamo Polissena d’Assia-Rheinfels Rotenburg ed Elisabetta Teresa di Lorena, rispettivamente seconda e terza moglie di Carlo Emanuele III, ma anche Maria Antonia di Spagna, moglie di Vittorio Amedeo III. Proprio questa successione di Regine diede il nome di Villa della Regina al meraviglioso complesso.

Durante l’occupazione francese, agli inizi del 1800, vi sostò anche Napoleone, che mantenne la funzione di residenza della villa al contrario di quanto avvenne ad esempio con la Reggia di Venaria, che invece venne trasformata in caserma e quindi pesantemente danneggiata. Nel 1869 il complesso venne donato da Vittorio Emanuele II all’Istituto Nazionale delle Figlie degli Ufficiali che combatterono durante le Guerre d’Indipendenza, assumendo la funzione di scuola.

Purtroppo il complesso rimase molto danneggiato dai conflitti mondiali; l’edificio attiguo alla villa e conosciuto come Palazzo del Chiablese fu distrutto dai bombardamenti, così come la splendida volta affrescata della villa. Il successivo periodo di abbandono durò fino al 1994, anno del subentro della Soprintendenza per i beni artistici e storici del Piemonte, che avviò i lavori di restauro a piantumò una nuova vigna di Fresia la cui prima vendemmia avvenne nel 2008.

Oggi la Villa è visitabile e si possono ammirare gli splendidi giardini all’Italiana con il padiglione dei Solinghi oltre agli splendidi Gabinetti cinesi in legno laccato e dorato e alle diverse tele di artisti del calibro di Seiter e Crostato.

 

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Credit Immagine: Soggiorni d'Autore