PALAZZO REALE

Il Palazzo Reale di Torino è senza dubbio la prima e più importante tra le residenze Sabaude in Piemonte che per ben tre secoli ha rappresentato il simbolo del potere della dinastia oltre che il centro della vita di corte.

Il palazzo, che in origine fu dimora vescovile, venne progettato da Ascanio Vittozzi tra la fine del cinquecento e l’inizio del seicento ed in seguito affidati ad Amadeo di Castellamonte. Quest’ultimo infatti, per volontà della Madama Reale Maria Cristina di Borbone, ricostruì diversi ambienti dopo ledistruzioni provocate dall’assedio del 1640.

Il vero periodo d’oro del palazzo ebbe inizio proprio al termine della ricostruzione, intorno al 1656 quando i fasti e il lusso resero celebre la dimora reale. Nonostante la parentesi dell’austero regno di Vittorio Amedeo II, nel 1722 il lusso tornò ad imperversare a corte in occasione del matrimonio di Carlo Emanuele, erede al trono.

I rifacimenti e i ritocchi richiesti in occasione di matrimoni furono molti e tutti affidati ad architetti molto famosi come Juvarra, Alfieri, Randoni e Piacenza.

Sul finire del Settecento però il palazzo incontrò un lento declino, dapprima a causa dell’occupazione Napoleonica che scacciò la corte dal palazzo e in seguito, dopo l’unità d’Italia, i Savoia si trasferirono a Firenze a Palazzo Pitti, relegando il Palazzo Reale a dimora saltuaria.

Dopo la caduta della monarchia nel 1946, il Palazzo venne quasi completamente abbandonato, per essere riaperto al pubblico solo nel 2007.

Se gli esterni denotano un grande equilibro e austerità, gli interni stupiscono per sfarzo e ricchezza e molti furono gli artisti e artigiani che contribuirono nel corso degli anni: Beaumont, Piffetti, Van Loo, Morgari e molti altri.

Degni di nota sono inoltre i Giardini Reali progettati dal celebre André Le Nôtre, già attivo alla corte di Versailles, e il cui lavoro venne proseguito da De Marne che, seguendo i progetti del suo predecessore, portò ai giardini al vero splendore.

Il Palazzo Reale di Torino è patrimonio dell’UNESCO dal 1997.

 

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