CHIESA DELLA MISSIONE

La chiesa apparteneva originariamente all’ordine dei gesuiti e dedicata a San Francesco Saverio, quando l’ordine fu soppresso fu affidata ai Padri Missionari di San Vincenzo de’ Paoli e per questo denominata Chiesa della Missione. 

Edificata tra il 1665 e il 1678 su progetto dell’Architetto Giovenale Boetto, per la sua realizzazione fu necessario abbattere le case del lato meridionale della piazza Maggiore e le sei arcate di portici che la circondavano interamente.

E’ considerata uno dei massimi esempi di barocco piemontese del territorio soprattutto per quanto riguarda la decorazione pittorica interna, opera del pittore prospettico Andrea Pozzo, tra i più influenti del periodo barocco.

La facciata esterna ha un’impostazione austera e tradizionale in pietra arenaria e accompagna il visitatore verso l’unica navata centrale riccamente decorata in stile barocco dove gli elementi pittorici quasi si confondono con quelli architettonici, reali o raffigurati.

La particolarità che maggiormente colpisce è però rappresentata dalla finta cupola che si apre verso il cielo: il soffitto, pressoché piatto, riporta la rappresentazione della glorificazione di San Francesco Saverio ad opera di Andrea Pozzo.

All’interno della chiesa viene inoltre ancora custodita l’unica macchina da altare sopravvissuta in Europa: interamente in legno e lamiera, è un vero e proprio congegno teatrale utilizzato durante le maggiori celebrazioni, anch’esso realizzato dal Pozzo.

L’edificio comunica esternamente con l’ambiente circostante attraverso due scenografiche scalinate laterali che permettono di recuperare il dislivello della piazza.  

 

Credit immagine: PiemonteItalia