IN VIAGGIO CON LA SINDONE

Nel 1706 la città di Torino è sotto assedio francese a causa della guerra di successione spagnola. Per centodiciassette giorni la città dovette resistere ai continui attacchi delle armate francesi e spagnole e le autorità decisero di allontanare la sindone, che così viaggia verso Genova. Il nostro itinerario ripercorre alcune delle tappe piemontesi di questo trasferimento eccezionale:

Distanze da percorrere:

Giorno 1

  •          40 km Torino – Caramagna
  •          30 km Caramagna – Cherasco (5 km Caramagna – Racconigi)

 Giorno 2

  •          35 km Cherasco – Mondovì
  •          35 km Mondovì – Cherasco

La Sacra Sindone, oggi custodita a Torino dalla fine del Cinquecento, entra tra i possedimenti dei Duchi di Savoia approssimativamente nel 1453, quando Margherita di Charny, figlia del primo proprietario conosciuto della sindone, decide di venderla incurante delle numerose critiche e della scomunica per le numerose mancanze. La reliquia, divenuto palladio Sabaudo, viene collocata in un reliquiario di una cappella di Chambery, capitale del Ducato, e qui vi resterà per oltre un secolo, sopravvivendo al rogo devastante del 1532. Con un astuto stratagemma, Emanuele Filiberto, detto Testa di Ferro, la fece trasferire a Torino per ingraziarsi il Cardinale Arcivescovo Carlo Borromeo di Milano, il quale, legato ad un voto avrebbe dovuto pellegrinare oltrepassando le Alpi. Emanuele Filiberto decise di agevolare il Cardinale, risparmiandogli il valico ed ottenne due enormi benefici: l’amicizia del Cardinale e lo spostamento della reliquia a Torino, divenuta da poco la nuova capitale del Ducato (1562). Correva l’anno 1578… da allora la sindone rimase a Torino salvo due eccezioni, Genova e Montevergine. Il nostro itinerario ripercorre le tappe del suo trasferimento temporaneo a Genova.

GIORNO 1 - LA PARTENZA DEL CORTEO

Il nostro viaggio parte proprio da quella che nel 1562 divenne capitale del Ducato dei Savoia, Torino. La Sacra Sindone, arrivata nel 1578 grazie all’astuto stratagemma messo in atto da Emanuele Filiberto, è finalmente lontana dal territorio francese e non vi farà più ritorno. Emanuele Filiberto ordinò immediatamente, per disposizione testamentaria, che venisse costruito un luogo di culto degno del prezioso lino con i proventi delle elemosina raccolte ai suoi funerali. Per rispettare le volontà paterne, Carlo Emanuele di Savoia commissionò il progetto per la costruzione di una cappella apposita ad architetti di gran fama quali Vitozzi, Castellamonte e Bernardino Quadri. Nel 1667 il progetto venne in ultimo affidato al frate teatino e grande architetto del Barocco, Guarino Guarini che rivoluzionò e portò a termine il progetto di Quadri realizzando la pianta interna circolare sopraelevata rispetto al presbiterio del Duomo, ponendola così direttamente in comunicazione con le sale auliche del primo piano di Palazzo Reale. Il cantiere si chiuse definitivamente nel 1694, quando la reliquia della Sacra Sindone fu spostata nella Cappella per essere deposta nell’altare centrale disegnato da Antonio Bertola. La visita della meravigliosa Cappella della Sindone è possibile grazie al biglietto ordinario d’ingresso dei Musei Reali, che dà accesso anche all’Appartamento Dinastico al primo piano di Palazzo Reale, all'Armeria, al primo piano della Galleria Sabauda, al Museo di Antichità e al Teatro romano. Dedicate la mattina alla vista di questi tesori torinesi e per pranzo optate per uno dei celebri caffè storici del centro cittadino.

Nel pomeriggio raggiungete la cittadina di Caramagna Piemonte prima tappa del corteo nobiliare in fuga da una Torino assediata. Il 16 giugno 1706 il corteo reale, composto da Madama Reale Maria Giovanna Battista di Nemours, la duchessa Anna Maria d’Orléans, consorte di Vittorio Amedeo II, i loro due figli, il Principe di Carignano Emanuele Filiberto con la sua sposa Caterina d’Este e altri importanti figure della nobiltà locale, sostò proprio a Caramagna, ospite del castello del paese, e la Sindone fu portata nella Chiesa dell’Arciconfraternita di Santa Croce. La chiesa in stile barocco è priva di intonaco e pertanto mostra la splendida struttura a mattoni. Dopo la visita della chiesa vi proponiamo di fare una breve deviazione per non perdervi lo splendido Castello di Racconigi, considerato una delle Residenze Reali d’Europa che possiede più storia e storie da raccontare e che propone arredi e decori di diversi stili ed epoche perfettamente conservati. In alternativa potrete scegliere di recarvi a Cherasco per una cena magari a base delle celebri lumache!

GIORNO 2 - IN VIAGGIO VERSO GENOVA

La nostra mattina comincia tra le splendide vie e i pittoreschi vicoletti della cittadina di Cherasco, scelta dai Savoia per le sue qualità di fortezza naturale. Da sempre grande alleata Sabauda, Cherasco ha ospitato Re, Regine ed importanti esponenti dell’aristocrazia e divenne pertanto tappa, ben documentata, del viaggio verso Genova del corteo in fuga da Torino. La nobile famiglia, scortata dal reggimento di cavalleria della Croce Bianca, arrivò a Cherasco il 17 giugno portando al seguito i gioielli della Corona, tra cui la sacra reliquia, che venne conservata nella Saletta del Silenzio del seicentesco Palazzo Salmatoris. Dopo la visita dell’ormai ribattezzata Sala della Sindone e del palazzo che l’ha ospitata, indugiate tra le vie cittadine magari regalandovi una degustazione dei famosi Baci di Cherasco, squisita specialità dolciaria della cittadina, e un pranzo in una delle caffetterie storiche o osterie tradizionali.

Il corteo non si fermò per molto, il 23 giugno proseguì la sua corsa verso Genova e, noi con loro, partiamo alla volta della tappa successiva: Mondovì. Una volta raggiunta la cittadina, la Sindone fu portata nel rione Piazza per essere ospitata nel vescovado e affidata nelle mani del vescovo Giovanni Battista Isnardi del Castello. La popolazione rimase davvero colpita da questo evento straordinario che decise di ricordarlo con affreschi dipinti sulle facciate delle case: ne sono un esempio Rocca de’ Baldi, San Michele M.vì

Il 23 giugno 1706 il corteo ducale arrivò a Mondovì per pernottare, la Sindone venne affidata al vescovo Giovanni Battista Isnardi del Castello suscitando grande interesse tra la popolazione che volle poi ricordarne il passaggio con affreschi sulle facciate delle case di molti paesi limitrofi tra cui Rocca de’ Baldi e San Michele M.vì. Il Sudario compare anche nella cappella di San Benedetto al Santuario di Vico che, tra l’altro, era stato designato da Casa Savoia come mausoleo di famiglia. Dedicate il pomeriggio alla visita della splendida cittadina di Mondovì, di origine medievale, il cui quartiere Piazza è raggiungibile con una suggestiva salita in funicolare.

Il corteo Ducale continuerà il suo viaggio verso Genova, passando peri comuni Cuneesi di Ceva e Ormea ed entrare finalmente in Liguria. Raggiungerà Genova il 17 Luglio e riuscirà a rientrare a Torino solo il 2 Ottobre.

Contattaci per richiedere informazioni