IL BAROCCO PIEMONTESE

Questo itinerario vuole portare il visitatore alla scoperta dei tesori nascosti e custoditi all’interno di quelle Chiese considerate tra i più suggestivi esempi di barocco piemontese presenti sul territorio. 

Chiesa della Santissima Trinità (o Confraternita dei Battuti Rossi) di Fossano

L’itinerario parte dalla città di Fossano con la visita della Chiesa della Santissima Trinità che fu commissionata dalla Confraternita dei Battuti Rossi, laici dediti all’assistenza e alla beneficienza.

I lavori di realizzazione iniziarono nel 1730 su progetto di Francesco Gallo, e comportarono anche alcune modifiche alla cinta muraria della città condizionando l’assetto della sua parte meridionale. La facciata concava appare costituita da due ordini sovrapposti di lesene laterali e colonne centrali, mentre l’unico portale è sovrastato da una finestra a forma di conchiglia. L’interno della chiesa, a croce greca con una sola navata centrale, due cappelle laterali e un presbiterio semicircolare, accoglie il visitatore con tonalità pastello moto chiare che lo fanno apparire particolarmente luminoso. Le decorazioni parietali, particolarmente vivide nei colori, sono opera della stessa squadra di lavoro composta dai fratelli Giovanni Pietro e Pietro Antonio Pozzo e Antonio Michele Milocco. Allo stesso si attribuisce anche la pala ovale che sormonta l’altare centrale, datata 1738, in cui viene raffigurata con grande enfasi la Santissima Trinità a cui è intitolata la chiesa. 

La Chiesa della Missione di Mondovì 

Spostandoci nella vicina Mondovì e raggiungendo il quartiere Piazza, il più antico, con la caratteristica funicolare che unisce le due anime della città, troviamo la Chiesa della Missione, edificata tra il 1665 e il 1678 su progetto dell’Architetto Giovenale Boetto.

Per la sua realizzazione fu necessario abbattere le case del lato meridionale della piazza Maggiore e le sei arcate di portici che la circondavano interamente. E’ considerata uno dei massimi esempi di barocco piemontese del territorio soprattutto per quanto riguarda la decorazione pittorica interna, opera del pittore prospettico Andrea Pozzo, tra i più influenti del periodo. La facciata esterna ha un’impostazione austera e tradizionale in pietra arenaria e accompagna il visitatore verso l’unica navata centrale riccamente decorata in stile barocco dove gli elementi pittorici quasi si confondono con quelli architettonici, reali o raffigurati. La particolarità che maggiormente colpisce è però rappresentata dalla finta cupola che si apre verso il cielo: il soffitto, pressoché piatto, riporta la rappresentazione della glorificazione di San Francesco Saverio ad opera di Andrea Pozzo. All’interno della chiesa viene inoltre ancora custodita l’unica macchina da altare sopravvissuta in Europa: interamente in legno e lamiera, è un vero e proprio congegno teatrale utilizzato durante le maggiori celebrazioni, anch’esso realizzato dal Pozzo. L’edificio comunica esternamente con l’ambiente circostante attraverso due scenografiche scalinate laterali che permettono di recuperare il dislivello della piazza. 

Il Santuario di Vicoforte

L’itinerario termina con la visita al complesso Regina Montis Regalis, meglio noto come Santuario di Vicoforte, dedicato alla natività di Maria Santissima e considerato uno dei capolavori barocchi sul territorio piemontese.

Fu Carlo Emanuele I di Savoia a commissionare, nel 1596, la costruzione di un grande santuario affidando l’incarico della progettazione all’Architetto di corte Ascanio Vitozzi. Alla sua morte il progetto venne concluso da Francesco Gallo su incoraggiamento di Filippo Juvarra. L’imponente edificio è sormontato da quella che è la cupola ellittica con le maggiori dimensioni esistente al mondo. Il suo interno è riccamente decorato con un affresco in stile barocco di 6000 metri quadri. A concludere la magnificenza barocca del Santuario troviamo una decorazione interna particolarmente ricca di affreschi, statue, marmi policromi e quattro meravigliose cappelle. Presso il Santuario è attivo un servizio di visita particolarmente suggestivo che porta il visitatore, con le giuste imbracature, in cima alla cupola a 60 m di altezza così che possa osservarne da vicino la maestosità.