GIORNO 2 - LE PRIME DONNE
Il viaggio nel mondo femminile della storia ci porta oggi a Susa, cittadina considerata l’antica porta d’Italia proprio per la sua posizione strategica e di passaggio sulla rotta francese. Per i più sportivi, la cittadina è raggiungibile percorrendo l’itinerario ciclabile, in alternativa il treno diretto da Torino o l’auto vi porteranno a Susa in circa un’ora di viaggio. Una volta arrivati a Susa non dimenticate di fare una seconda colazione con la celebre focaccia dolce tipica della città e poi dirigetevi alla nostra prima tappa, il Castello della Contessa Adelaide.
Questo castello di origine preromana e testimone di millenni di storia, è strettamente legato ad Adelaide, una figura femminile di grande potere che ha saputo destreggiarsi da protagonista nei rapporti con papi e imperatori. Adelaide eredita molte terre dal padre e da due matrimoni che la lasciano vedova, ma fu la terza unione con Oddone conte di Savoia e di Moriana, che la lascerà vedova per la terza volta, a far nascere di fatto la dinastia Sabauda: le terre già in suo possesso come il Marchesato di Susa, la contea di Torino, la Valle d’Aosta e molti territori e castelli liguri si uniscono alla Savoia e alla Maurienne di Oddone con i valichi del Moncenisio e dei due San Bernardo dando vita al primo embrione del Ducato di Savoia. Adelaide, del cui volto non si hanno vere testimonianze pittoriche, è descritta come donna forte e decisa ma al contempo dolce e compassionevole. La visita al castello prevede due percorsi, quello archeologico e quello museale.
La pausa pranzo sarò molto gradevole nel centro di Susa, dove potrete trovare ristoranti e osterie con i piatti della tradizione che potrete accompagnare all’Avanà, uno dei vitigni rari piemontesi che raramente potrete degustare altrove.
Se avete optato per la bicicletta il nostro consiglio è quello di continuare ad esplorare Susa e le sue ricchezze archeologiche prima di intraprendere la pedalata di rientro: dall’anfiteatro romano dove si svolgevano i combattimenti tra gladiatori, all’altare Celtico dove si narra venissero sacrificati animali ed esseri umani per trarre auspici, dai resti i dell’acquedotto romano all’arco di Augusto sito vicino all’omonimo parco in cui la natura e le meravigliose vedute sapranno rigenerarvi prima del rientro a Torino.
Se avete optato per il treno o l’auto, avrete il tempo, al vostro rientro a Torino di recarvi alla Villa della Regina, seconda tappa tutta al femminile del nostro viaggio tra le dame della storia. Anne Marie d’Orléans, prima regina di Sardegna in quanto moglie di Vittorio Amedeo II, elesse questa residenza di campagna a sua abitazione prediletta, anch’essa ridisegnata dal celebre architetto Juvarra. Il suo destino non fu diverso dalle numerose giovani spose che, a seguito di strategici matrimoni combinati, dovevano trasferirsi in terre straniere: l’ostilità di Maria Giovanna Battista, Madama Reale e madre del marito, l’infedeltà del suo consorte e l’obbligo di dover garantire la continuità della dinastia misero a dura prova la sua forte personalità ma Anna fu in grado di affrontare la sua nuova vita grazie alla fede e alla sua profonda educazione regale. Anna non si lasciò scalfire dalle molteplici umiliazioni nella sfera privata e, sempre mossa da una grande nobiltà d’animo seppe prendersi cura della famiglia come madre amorevole, moglie devota e sapiente mediatrice nei difficili rapporti tra il Duca e la madre nonché con i reggenti d’oltralpe. La villa con i suoi sfarzosi interni è visitabile in circa un’ora ma non tralasciate il meraviglioso giardino all’italiana prima di godervi la magia di Torino sul calare del sole.