CASTELLO DELLA CONTESSA ADELAIDE SUSA

C’è chi definì la città di Susa la “Porta d’Italia”; è infatti qui che la dinastia dei Savoia si affacciò in Piemonte.
Incerta la data della sua costruzione, il Castello di Susa fu teatro di numerose vicissitudini che segnarono la storia delle regione. Primo tra tutti è stato il trasferimento dei marchesi di Susa tra le sue mura: Olderico Manfredi e la moglie diedero infatti inizio alla loro famiglia in questa sede.
Altresì, dal punto di vista architettonico, l’edificio è stato oggetto di grandi trasformazioni tant’è vero che delle parti antiche rimangono oramai sono delle parvenze, limitate anch’esse dal passare del tempo. La forma che possiamo osservare oggi deriva dall’intervento realizzato nel 1750 per celebrare l’unione di Carlo Emanuele III e l’infanta Maria Antonia. Dell’aspetto medievale sono solo pervenute alcune bifore sulle pareti visibili dal centro storico del paese.
Tra le personalità di passaggio al castello, emerge la figura di San Francesco d’Assisi, pellegrinando verso il territorio francese.
Più tardi nei secoli, quando la valle di Susa era ormai rientrata nei possedimenti della dinastia Savoia, il Castello fu la sede dell’incontro per il trattato di pace di Chateau Cambresis del 1559. Ciò nonostante, il secolo successivo fu caratterizzato da conflitti con i francesi che videro nuovamente la fortezza al centro delle negoziazioni.
Ne seguì una lunga decadenza che portò, in epoca napoleonica, alla confisca del castello ai Savoia in favore della municipalità con l’istituzione di scuole e successivamente come polo militare e politico.
Oggi il Castello di Susa ospita il Museo Civico, della Biblioteca e dell’Archivio Storico.

LA CONTESSA ADELAIDE

Una dei grandi protagonisti della scena valsusina è stata la contessa Adelaide. Nata dall’unione tra Olderico Manfredi e Berta d’Este, eredita alla loro morte la maggior parte dei possedimenti del padre, allora conte di Torino e marchese di Susa; tra queste furono comprese le terre tra Ivrea e Ventimiglia.

Sfortunatamente, numerose vicissitudini amorose segnarono la vita della contessa: tre volte vedova, Adelaide dà il via alla stirpe transalpina sabauda convolando a nozze con Oddone di Savoia nel 1045. Anche in quest’occasione però, la nobildonna sopravvive alla consorte, così, mostrando un’innata attitudine al governo, si dedica alla gestione dei suoi possedimenti e a quelli del defunto marito (Savoia e Maurienne).
Da sempre la contessa viene ricordata per essersi contraddistinta per la sua dedizione per al figura papale e la sua capacità di mediazione con il potere temporale dell’imperatore. Questo sua abilità nel destreggiarsi, si è convertito presto in una forma di potere riconosciutole universalmente e tuttora ricordato.
La sua risolutezza di governo e la sua piacevolezza con il popolo furono le ragioni grazie a cui ci sono giunte sue informazioni, al contrario non fu ricordato il suo viso e non mai rinvenutala sua tomba.
Al suo fianco, tra le marche più potenti e conosciute della sua epoca, troviamo anche Matilde di Canossa: un’altra le personalità femminili moderne simbolo di potere.

 

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